<b>Fondazione parassitaria</b>
Alcune specie hanno trovato vantaggioso sfruttare le operaie di altre specie e hanno escogitato un sistema di creazione delle colonie particolare. Di solito, le regine appartenenti a queste specie hanno in comune una struttura piuttosto massiccia, una buona velocità e un addome abbastanza piccolo che spesso, a prima vista, potrebbe farle confondere con delle operaie. Queste regine sono delle vere e proprie ingannatrici e spesso anche abili guerriere. Alcuni esempi sono: Lasius (Chthonolasius) umbratus, Lasius (Dendrolasius) fuliginosus, Formica gruppo rufa, Formica Coptoformica,Formica Raptoformica, Polyergus rufescens e il piccolo genere Strongylognathus. Ve ne sono altre ma parlerò di queste che conosco meglio.
Girovagando per i prati, ho sempre trovato enormi colonie dei generi di formiche che normalmente sono "obiettivo" delle specie a fondazione parassitaria. Inoltre, si possono vedere enormi colonie di formiche parassita che ogni anno danno vita a centinaia e centinaia di sessuati.
La domanda che viene quindi da porsi è la seguente: se questa via è tanto vantaggiosa, perché ci sono così poche colonie di formiche parassita? La risposta, a parer mio, è abbastanza semplice: in una colonia, nella quale la regina è giovane e forte, non c'è spazio per infiltrazioni di alcun tipo, eccetto forse nel caso della Polyergus rufescens, da considerarsi un caso sé stante. Un'altra cosa da non sottovalutare è che le formiche, anche se chiamate "serviformiche" o schiave, nella realtà non sono poi così indifese.
Durante il periodo di sciamatura, regine di Chthonolasius assediano letteralmente i formicai, senza che questi, l'anno successivo, siano stati colonizzati da questa specie. Lo fanno in modo piuttosto subdolo, afferrando con le mandibole un'operaia della colonia e cercando di ingannare le guardiane per potersi intrufolare nel nido. Queste formiche usano ferormoni per confondere e farsi accettare dalle operaie target. Le loro armi raggiungono la massima potenza in un ambiente ristretto. Quindi una volta all'interno del formicaio, per loro è molto più facile avere il sopravvento.
Parte dei fallimenti di fondazione potrebbero essere dovuti al fatto che le regine, subito dopo essersi dealate, catturano la prima operaia della specie da loro ritenuta interessante, per poi vagare alla ricerca del formicaio; in alcuni casi, ho potuto assistere a uno strano comportamento, che sono riuscito anche a filmare: la regina si sfrega contro l'operaia, così da acquisirne l'odore, o per lo meno questa è stata la mia impressione. Un ulteriore problema potrebbe essere che non sempre l'operaia catturata corrisponde al nido oggetto: serve quindi anche una buona dose di fortuna.
Raramente ho visto lottare le regine, anche quando vengono prese e immobilizzate dalle operaie a difesa della colonia. Nella maggioranza dei casi, le regine si lasciano catturare e portare in un ambiente chiuso, nel quale oppongono strenua resistenza mentre mettono in atto il loro inganno, sfruttando l'ambiente angusto. In alcuni casi, come per le F. pratensis, la regina, in caso di attacchi fastidiosi da parte delle operaie, si volta e le uccide. Altre specie invece mirano solo ad appropriarsi delle larve e delle pupe, uccidendo o mettendo in fuga tutte le formiche. Di questo parleremo in dettaglio nelle schede delle varie specie.
Quasi tutte le regine parassite hanno comunque un comportamento simile. Eliminata la regina, se è presente una covata cercano di sistemarcisi sopra, prendendosene cura attivamente, soprattutto nel caso delle regine del genere Dendrolasius fuliginosus, detto anche Lasius fuliginosus. Vedere queste regine occuparsi della prole di un'altra specie suscita tenerezza e ricorda molto il comportamento assunto dalle operaie di questa stessa specie.
Se lo scontro avviene all'esterno la regina è destinata a morte quasi certa. Anche la super corazzata Polyergus rufescens, se bloccata in uno spazio aperto, viene sconfitta e uccisa.
A prescindere dalle specie, la fondazione parassitaria può essere di due tipi: solo in fase di fondazione, come ad esempio nel caso delle Chthonolasius, Dendrolasius e alcune specie di Formica, oppure obbligata, come nel caso delle Polyergus.
Nel primo caso, le figlie della regina parassitata nel tempo andranno a sostituire le vecchie operaie, mantenendo per un certo periodo un formicaio con due specie differenti. Anche in questo caso si assiste a comportamenti diversi. Un esempio mi è stato fornito da due colonie di formiche identiche - entrambe allevate da me. Partite quasi contemporaneamente, appartenenti al gruppo Chthonolasius e più precisamente Lasius meridionalis. La prima regina era stata trovata con un'operaia in bocca mentre assediava, insieme ad altre regine, l'ingresso di un formicaio di Lasius emarginatus. Una volta catturata, le ho fornito una folta schiera di pupe di operaie di questa specie. L'altra, trovata a 1.800 m di quota, girovagava tra vari esemplari di Formica sp. Probabilmente era stata trasportata li, dalla pineta sottostante dalle correnti d'aria calda in ascesa. A quest'ultima ho fornito una buona quantità di bozzoli di Lasius niger.
Nella prima colonia, dopo che le figlie della regina di Lasius meridionalis hanno raggiunto un certo numero di operaie, con proporzione di circa 10 a 1, le operaie di Lasius emarginatus hanno iniziato a diminuire, fino a scomparire del tutto nel giro di pochi giorni. Nella seconda colonia, ormai in piena attività, le due specie di operaie convivono pacificamente senza alcuna evidenza di casi di bullismo. Anzi, ci sono delle divisioni di compiti: ad esempio, se la luce è troppo forte all'esterno, vanno a foraggiare solo i Lasius neri.
Facendo riferimento al precedente ragionamento, sia che le operaie assoggettate vengano uccise oppure risparmiate, la colonia che usa questo tipo di fondazione diventa, a tutti gli effetti, indipendente dalle assoggettate.
Per le specie parassite permanenti invece le figlie della regina dovranno procurarsi delle schiave con una certa regolarità.
Per permettere la fondazione in cattività, bisogna seguire questi criteri:
1) La regina sopravvive abbastanza poco senza essere accudita.
2) Le schiave potenziali è meglio che siano molto giovani e che ci siano molti bozzoli.
3) Gli spazi devono essere molto ristretti per permettere alla regina di dominare la situazione
4) Una volta scelta la specie che farà da parassita non si deve cambiare e non si devono mescolare formiche differenti. Bisogna tenere presente che le varie specie si sono evolute in migliaia di anni per parassitare determinate specie e ad esempio mettere a una regina di Polyergus rufescens non vanno date operaie o bozzoli di generi differenti da formica come ad esempio Lasius o Camponotus.
5) Non vanno MAI aggiunti bozzoli in un secondo momento soprattutto se la deposizione è già avvenuta o peggio se ci sono già le larve e/o i bozzoli della regina parassita. Eccetto casi estremi
6) La nuova colonia deve poi essere liberata nel giro di 3 o 4 giorni in arena con tutta la provetta o con il piccolo nido (sarebbe meglio l'ultima soluzione)
Riassunto Parassite e loro schiave:
Polyergus rufescens --> Formica serviformica (meglio F. fusca o F.cunicularia anche se dipende dove viene presa la regina e la sua "schiava" originale.
[Formica Coptoformica, Formica gruppo rufa, Formica Raptoformica ] --> Formica fusca o Formica lemani (Evitare Formica rufibarbis) in alcuni casi vanno benissimo anche Formica sanguinea
Lasius Chthonolasius --> Lasius niger o Lasius flavius (in genere sconsigliato il Lasius emarginatus se non con Lasius meridionalis)
In questo caso sarebbe l'ideale fornire schiave della stessa specie di quella catturata dalla regina.
Strongilognatus sp. -> Tetramorium caespitum (se possibile) ma dovrebbero andare bene anche altre specie di questo gruppo
Tetratramorium atratulus -> Tetramorium caespitum (se possibile) ma dovrebbero andare bene anche altre specie di questo gruppo. In questo ultimo caso possono essere aggiunte pupe, larve e uova anche in un secondo tempo.